Peeta&Joys - IDoLove Uban Art Festival

Hello.
I'M IDOLOVE
AND I'M AN URBAN ART FESTIVAL.
Vai ai contenuti
Senza titolo
Questo lavoro nasce da una collaborazione radicata nel tempo tra Joys e Peeta, entrambi pionieri della scena veneta dei graffiti 3D. Le rigide griglie labirintiche di Joys vengono sorprese dai volumi tondi e imponenti di Peeta che paiono incastonarsi sulla superficie.
L’armoniosa composizione prende tutta la superficie e lascia scoprire gradualmente allo spettatore un fine gioco prospettico: la facciata cieca è arricchita da finestre dipinte che riprendono, nei colori, quelle vere della parete adiacente, la prospettiva però cambia ogni volta.
La composizione è progettata per dilatarsi al di là del supporto, i due artisti non vogliono rispettare i limiti fisici e questo apre alla coesistenza di mondi differenti.

Without title

This work stems from a long-standing collaboration between Joys and Peeta, both pioneers of the Venetian 3D graffiti scene. The rigid labyrinthine grids of Joys are surprised by the round and imposing volumes of Peeta that seem to be embedded on the surface.
The harmonious composition takes up the entire surface and lets gradually discover the
spectator a fine perspective game: the blind facade is enriched by painted windows that reflect, in its colors, the real ones of the adjacent wall; but the perspective changes every time.
The composition is designed to expand beyond the support, the two artists do not want to respect the physical limits and this opens up to the coexistence of different worlds.
Biografia
Peeta
L’obiettivo delle mie composizioni (pittoriche, scultoree e murali) è l’interazione geometrica delle forme con l’ambiente circostante. Il mio fine nel dipingere su parete, in particolare, è quello di dialogare con il contesto confinante, architettonico o meno, secondo i parametri strutturali e culturali che lo caratterizzano.
All’inizio i miei lavori cercavano semplicemente di esprimere le qualità plastiche delle singole lettere e nel particolare di quelle che compongono il mio pseudonimo Peeta.
Successivamente, questa fusione tra lettering puro e stile tridimensionale si è evoluta fino a creare un equilibrio compositivo visualmente ritmato. Ad oggi, tramite la pittura anamorfica che ridisegna illusoriamente i volumi delle superfici coinvolte, l’intento delle mie opere è quello di determinare una temporanea “sospensione della normalità” suscitando la percezione alterata di contesti familiari e dunque una nuova concezione degli spazi e della realtà tutta.
Metaforicamente, il tentativo è quello di neutralizzare i preconcetti e sollecitare la nascita di nuovi punti di vista. L’anamorfismo incarna nel modo più assoluto l’intento, da sempre presente nelle mie produzioni, di svelare l’ingannevolezza della percezione umana, attraverso giochi ottici che, partendo dal tentativo di conferire una parvenza tridimensionale ad una rappresentazione pittorica, finiscono per voler svelare la loro capacità di ingannare.
Proprio l’anamorfismo mi ha portato a modificare le forme della mia pittura le quali, nel tentativo di interagire con i moduli più tradizionali delle strutture architettoniche, hanno mutato da figure morbide e irregolari a solidi geometrici.
Da sempre parallela alla mia attività pittorica, la scultura risulta fondamentale per tutte le mie produzioni in quanto rappresenta per natura intrinseca una possibilità di contatto diretto con la tridimensionalità e, dunque, una fonte di studio al fine di migliorare la comprensione delle forme e del rapporto della luce con le superfici.
Manuel di Rita, cresciuto in provincia di Venezia, si fa conoscere dal principio degli anni ’90 nella scena italiana del writing, sotto lo pseudonimo di Peeta. La sua evoluzione si concretizza nella finale elaborazione di uno stile che prende spunto dalla scultura e dal design industriale e giunge ad una personale esecuzione della pittura tridimensionale e anamorfica. Fa parte dell’EAD crew di Padova, dell’FX crew e dell’RWK crew, entrambe di New York. Nato e cresciuto come graffiti writer, è oggi un artista multidisciplinare attivo nell’ambito della pittura, della scultura e del muralismo. Le sue opere lo hanno spinto, negli anni, ben oltre i confini italiani e la sua arte, attraverso festival e mostre di risonanza mondiale, è ormai approdata in tutti i continenti.

In my pictorial, sculptural and mural compositions, the geometrical shapes I design behave as they interact with the surrounding environment. In particular, when painting on walls, my aim is to create a dialogue with the structural and cultural parameters of the surrounding context, either architectural or not.
Initially, my works only realized the sculptural quality of individual letters, namely the ones that spelled out my own moniker, Peeta. Progressively, the fusion between traditional lettering and three-dimensional style has given life to a unique kind of visual rhythm. Today, through my anamorphic works, I redesign the volumes of any surface involved, thus causing with my paintings a “temporary interruption of normality” by altering the perception of familiar contexts and so raising a different understanding of spaces and, consequently, of reality on a whole.
Metaphorically, I intend to neutralize preconceptions and urge the emergence of new perspectives. Anamorphism totally embodies the intent, always pivotal in my production, to reveal the deceptiveness of human perception, the fallacy of narrow and fixed points of view through visual tricks which, proceeding from the attempt to confer a threedimensional semblance on a pictorial representation, ultimately reveal their will to deceive.
Due to my turn towards anamorphic painting, I choose to transform my traditional shapes in order to let them interplay with standard modules of architectonic structures, often changing them from irregular and smooth to geometrical solids.
Constantly running in parallel with my mural and painting activity, the role of sculpture comes to be essential for my overall production as it represents for me a direct contact with three-dimensionality in order to understand the rules of light and shadows and to reproduce them.
Manuel Di Rita, also known as Peeta, is a graffiti artist since 1993 currently living in Venice. He is a member of the EAD crew (Padova, Italy), FX and RWK crews (New York City) and has participated, over the years, in festivals and art shows all over the world. His work explores the potential of sculptural lettering and anamorphism, both in painting and in sculpture.

Joys
Nato a Padova nel 1974

Vive e lavora a Padova
Joys, inizia la sua carriera artistica negli anni novanta, come molti writers comincia scrivendo il suo nome sul muro e focalizza la sua ricerca sul lettering, prima come esigenza di esistenza poi trasformandosi in esigenza di evoluzione; velocemente, espande il suo lavoro arricchendolo di spessore e matericità. La sua ricerca va oltre le due dimensioni e acquista nel tempo una plasticità che si appropria del territorio e della fruizione di un pubblico involontario e inconsapevole.
In bilico tra undeground e istituzionale, la ricerca di Joys è stata riconosciuta dagli addetti ai lavori del sistema dell’arte come inedita e personalissima grazie anche al suo maniacale studio del lettering: forme che nel tempo si stratificano e si arricchiscono di livelli e linee con cui Joys ha costruito labirinti impossibili dove nulla è lasciato al caso e le forme ubbidiscono sempre a precise regole logiche e geometriche.
Da anni Joys ha esteso il suo linguaggio anche alla scultura, utilizzando materiali diversi ma mantenendo sempre uno stile unico, quello stesso stile che da 20 anni lo rende inconfondibile sui muri di tutto il mondo.

 
Joys artist (Padua, Veneto, 1974) started his career as a writer in the ‘90s, focusing his research on lettering.

Over time the letters have gone through a change which has transformed them in veritable visual structures, with an almost architectural coherence. The geometrical joints of the lines together with the strong but harmonious chromatic variations bestow an effect of depth to Joys’ artworks. The result is an abstract composition which engages the observer and generates multiple perceptions.
Joys has also extended his art language to sculpture, using different materials, but always maintaining a unique style, the same style that has made it unmistakable on walls all over the world.

In addition to Italy, he has worked a lot in the United States, China, Taiwan, Russia, Australia and many other countries. He has also participated in the Biennale StreetART, Padova in 2019, the project La Tour 13 in Paris (2013) and exhibitions in important institutions such as La Triennale in Milan (2010), PAC Contemporary Art Pavilion in Milan (2007) and Bevilacqua La Masa Foundation in Venice (2007).
CONTATTI
Nicoletta
nicoletta@spaziobackup.it
Alice
baldanalice08@gmail.com
CREDITS
Foto:
Paolino Bacino
Alessio Consoli
Daniele Pace
Tobia Berti

Video:
Alessio Consoli
Gianpaolo De Marchi
Video:
Alessio Consoli
Giampaolo De Marchi

Traduzione: Camilla Wulten
CONTATTI
Nicoletta
nicoletta@spaziobackup.it
Alice
baldanalice08@gmail.com
CREDITS
Foto:
Paolino Bacino
Alessio Consoli
Daniele Pace
Tobia Berti

Video:
Alessio Consoli
Gianpaolo De Marchi
Torna ai contenuti